Trasformare gli impianti di depurazione in vere e proprie “bioraffinerie urbane”, in grado di estrarre dai liquami e dai fanghi di depurazione risorse idriche e materiali da utilizzare in altri settori economici, come ad esempio l’agricoltura (acqua per l’irrigazione, fertilizzanti, etc.), o per la produzione di energia (biometano).

La proposta è contenuta in un documento messo a punto da un Gruppo di Lavoro composto da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Università di Bologna e presentato al webinar “Il ciclo dell’acqua e l’economia circolare”. Obiettivo del documento è promuovere una strategia nazionale di gestione delle acque reflue nell’utilizzo delle risorse idriche, in linea con le direttrici del Recovery Plan e per la transizione verso un modello di economia circolare.
“L’economia circolare può rappresentare l’elemento chiave per una nuova gestione delle acque reflue, a fronte di una sempre minore disponibilità della risorsa idrica dovuta ai cambiamenti climatici ed all’attuale contesto normativo ed economico”, sottolinea Luigi Petta, responsabile del Laboratorio ENEA di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali.

Il nuovo regolamento sul riutilizzo delle acque reflue in vigore fra 3 anni

La scarsità d’acqua costituisce già oggi un problema grave per alcuni Stati dell’Unione Europea. Secondo la Commissione Europea, almeno l’11% della popolazione europea e il 17% del suo territorio sono stati colpiti da scarsità d’acqua, situazione destinata ad aggravarsi a causa dei cambiamenti climatici. Per favorire, quindi, l’utilizzo di fonti alternative di acqua, di recente il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Regolamento sul riutilizzo delle acque reflue. Nei tre anni previsti per la sua effettiva entrata in vigore dovranno essere risolti importanti nodi strategici che interesseranno l’intera filiera idrica.
I lavori sono stati aperti da Enrico Rolle, già Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale all’Università La Sapienza di Roma, il quale ha introdotto il tema dell’evento e presentato il gruppo di lavoro e i suoi obiettivi. In particolare il Gruppo di lavoro, ideato come un gruppo aperto all’adesione di nuovi componenti, si focalizza sui seguenti principali temi: favorire lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze in merito al riutilizzo di acque reflue depurate e di fanghi di depurazione; sviluppare studi, programmi e linee guida che possano consentire alle pubbliche amministrazioni di avviare le azioni necessarie e favorire l’adeguamento della pianificazione regionale a quanto stabilito dal Regolamento; creare opportunità di sviluppo dei territori favorendo il coinvolgimento dei soci degli stakeholder.
Il primo incontro di approfondimento si è svolto il 16 marzo. Di seguito, il link delle presentazioni disponibili: www.fondazionesvilupposostenibile.org/gruppo-di- lavoro-per-la-gestione-circolare-delle-risorse-idriche/